Come risvegliare l’interesse delle ragazze per le materie scientifiche e aiutare le giovani ricercatrici nel loro percorso professionale. E ancora: quale può essere il contributo femminile al progresso dell’umanità e cosa si potrebbe fare per raggiungere la parità di genere nel mondo della scienza. Sono queste alcuni dei quesiti che sono stati discussi nel corso del dibattito “Donne, scienza e sviluppo sostenibile”, tenutosi oggi a Expo Milano 2015. All’incontro, organizzato da Aspen Institute Italia nell’ambito delle iniziative delle Women’s Weeks, si sono date appuntamento tre donne straordinarie: Cristina Alberini, neurobiologa del Center for Neural Science (New York University), conosciuta per la sua ricerca che ha aperto nuovi orizzonti nella lotta contro l’Alzheimer, Cristina Scocchia, amministratore delegato di L’Oréal Italia ed Emma Bonino, presidente di Women for Expo. “Le donne sono molto attratte dalla scienza, ma hanno paura di non farcela - ha osservato Cristina Alberini -. E’ necessario che ci siano delle donne che diano il buon esempio, parlando alle giovani assumendole nei laboratori a fare training. Ma soprattutto, servono anche le policy giuste: le regole sono fatte da chi prende le decisioni, ossia dagli uomini, mentre le donne si adattano”. “Le donne sono predisposte a pensare alla nutrizione - ha continuato la neurobiologa - ma sono sottorappresentate, soprattutto nei Paesi in via di sviluppo, anche se è proprio lì che si riscontrano determinate tematiche legate all’alimentazione”. “L’Oréal si impegna da tanti anni nel supportare la causa delle donne nella scienza - ha sottolineato Cristina Scocchia -. Nell’ambito del nostro programma For women in science abbiamo assegnato 2mila borse di studio alle donne scienziate sotto i 35 anni in tutte le parti del mondo, permettendo a molte ragazze di andare avanti nella loro carriera”. “Le giovani ragazze si stanno disamorando delle scienze . ha aggiunto Scocchia -, intimorite dagli stereotipi”. “Parlando di donne e scienza - ha dichiarato Emma Bonino - spero che riusciremo ad avere Women for Expo come progetto strutturale delle Esposizioni Universali, portandolo prima ad Astana nel 2017 e poi all’evento di Dubai nel 2020, il cui tema è appunto Connecting Minds, Creating the Future. E’ un percorso ambizioso che ci siamo date come Women for Expo e spero sia accettato dal Bie”.
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