Der Spiegel, BBC, Ansa, Le Figaro, La Stampa, Die Zeit, The Guardian: queste sono solo alcune delle testate giornalistiche europee con cui Datatellers, start-up nel TIS, si è confrontata a inizio novembre a Berlino. Nella capitale tedesca si è svolto infatti l’evento europeo “Digital News Initiative” finanziato da Google, che punta a riformare l’informazione online.
La bolzanina Datatellers era l’unica start-up italiana ad essere stata invitata, nientepopodimeno che da Google Europa: motivo? È una delle poche start-up del vecchio continente che fa data journalism, ovvero rende comprensibili i dati disponibili online trasformandoli in infografiche. Riccardo Valletti, uno dei fondatori della start-up, ha rappresentato a Berlino la propria azienda e ha potuto confrontarsi così alla pari con i “big” dell’editoria continentale: hanno parlato per esempio di come rendere più remunerativi i siti d’informazione online e di come adattarli meglio agli smartphone.
La “Digital News Initiative”, serie di incontri internazionali tra esperti del settore, affronta tre principali argomenti: lo sviluppo tecnologico, la formazione e un fondo per finanziare progetti innovativi nel settore dell'informazione. Al tavolo di discussione di Riccardo Valletti erano presenti, tra gli altri, Carlo d’Asaro Biondo, presidente delle relazioni strategiche di Google in Europa e Mario Calabresi, direttore del quotidiano nazionale italiano La Stampa e designato direttore de La Repubblica. Uno dei temi più discussi è come attrarre i lettori: i siti d’informazione stanno cercando infatti di capire come far restare i lettori per più tempo sulle loro pagine, e un modo è quello di rendere le informazioni più interattive. «Prodotti innovativi come le nostre analisi dei dati trasformate in infografiche» spiega Valletti «vanno in questa direzione».
Per migliorare ulteriormente l’esperienza dell’utente e non farlo “scappare” dal sito web, Valletti haproposto, incontrando il favore dei big al tavolo, anche di migliorare la qualità dell’inserzione pubblicitaria: spesso infatti sono banner pubblicitari invasivi che inducono il lettore ad abbandonare anche il contenuto giornalistico più interessante. Il contributo della Datatellers ha convinto anche i vertici di Google Europa a coinvolgere di più il settore delle start-up nell'iniziativa e dare più spazio ai punti di vista esterni e complementari a quelli della stampa tradizionale. «In tutto gli iscritti al programma sono circa un migliaio, e di questi Datatellers è una delle pochissime start-up che partecipano» racconta Riccardo Valletti; la start-up altoatesina, nella giornata di conferenze e workshop, ha parlato con i diversi responsabili editoriali delle testate online per esempio di un nuovo modello di pagine web che permetta agli utenti di interagire maggiormente coi contenuti.
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