Cookie Consent by Free Privacy Policy website Cosa fare con i bambini durante le giornate senza scuola?
marzo 23, 2020 - Babbel

Cosa fare con i bambini durante le giornate senza scuola?

Con le scuole dell'infanzia e le scuole primarie ancora chiuse, sempre più genitori sono alla ricerca di modi divertenti ed educativi per passare del tempo di qualità con i propri figli. In occasione della Giornata internazionale del libro per bambini, i linguisti di Babbel, la #app leader per imparare le lingue online, hanno selezionato i migliori libri per l'infanzia per aiutare i bambini ad imparare l'inglese.

L'emergenza coronavirus ha lasciato i bambini a casa e per i genitori impegnati nel telelavoro o nello smart working non è facile tenerli occupati. Allo stesso tempo, non è semplice coltivare l'educazione e motivare l'interesse. Con le scuole dell'infanzia e le scuole primarie ancora chiuse, sempre più genitori sono alla ricerca di modi divertenti ed educativi per passare del tempo di qualità con i propri figli.


Il 2 aprile è anche la Giornata internazionale del libro per bambini. Dato che leggere semplici storie accompagnate da illustrazioni facilita l'apprendimento, i linguisti di Babbel, la #app leader per l'insegnamento delle lingue online, hanno selezionato i migliori libri per l'infanzia per aiutare i bambini ad imparare l'inglese. 


A seguire una lista di libri da non perdere:


Titolo: The Gruffalo (traduzione: Il Gruffalò)

Autrice: Julia Donaldson

Illustratore: Axel Scheffler

Quest'anno, The Gruffalo, uno dei mostri più amati del mondo, compie 20 anni. Il libro è ricco di umorismo e presenta un vocabolario divertente per i bambini e le bambine. Da quando è stato pubblicato per la prima volta, nel 1999, la storia del mostro con il topolino marrone continua ad affascinare grandi e piccini. L'opera per l'infanzia è stata adattata per palchi e schermi, è stata tradotta in 50 lingue ed eletta migliore racconto della buonanotte nel Regno Unito. 


Titolo: Goodnight Moon (traduzione: Buonanotte luna)

Autrice: Margaret Wise Brown

Illustratore: Clement Hurd

Questo classico della letteratura per l'infanzia combina poesia e illustrazioni armoniose ed è l'ideale per i genitori che vogliono leggere ai figli prima che si addormentino. "Le parole sono precise e hanno ritmo, anche se non rimano tra loro.  Si armonizzano talmente bene che anche il lettore più controllato finisce per sentirsi un poeta", afferma Ted Mentele, linguista statunitense di Babbel.


Titolo: Crocodile Crocodile (traduzione: Coccodrillo coccodrillo)

Autore: Peter Nickl 

Illustratrice: Binette Schroeder 

Adagiato sulle rive del fiume Nilo, il coccodrillo Omar vede passare alcune eleganti signore che conversano tra loro. È in questo momento che sente un commento su un un negozio di coccodrilli che vende cose meravigliose. Decide quindi di andare a verificare.  Percorre il fiume, attraversa il mare, cammina sulla terra e arriva a Parigi, dove tutti fuggono via correndo e gridando. Quando giunge al negozio rimane deluso. Gli oggetti in vendita non sono per coccodrilli, ma fatti di pelle di coccodrillo. La storia, raccontata in modo grazioso e intelligente, si conclude con la vendetta di Omar. 


Titolo: This is not my hat e I want my hat back (traduzione: Questo non è il mio cappello e Voglio il mio cappello!)

Autore e illustratore Jon Klassen

Due racconti di cappelli perduti esilaranti e arricchiti da belle illustrazioni. Questo non è il mio cappello e Voglio il mio cappello hanno stazionato, rispettivamente, per 43 e 48 settimane nella lista dei best seller del New York Times. Il primo titolo è stato eletto, sempre dal New York Times, miglior libro per bambini. 


Titolo: Where the wild things are (traduzione: Nel paese dei mostri selvaggi)
Autore e illustratore Maurice Sendak

Nel paese dei mostri selvaggi, di Maurice Sendak, è uno dei libri per l'infanzia preferiti di Obama, l'ex presidente degli Stati Uniti. Nel 2016, organizzò una lettura del libro alla Casa Bianca, con l'allora first lady Michelle Obama. Il libro è ispirato all'infanzia dell'autore, alla sua giovinezza a Brooklyn (New York) e alla relazione con i suoi genitori. Quando Maurice era bambino, sua madre era solita chiamarlo "vilde chaya", che significa "animale selvaggio" in yiddish (una versione della lingua tedesca parlata da una porzione della comunità ebraica). 


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