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maggio 19, 2020 - Wiko

Wiko indaga il fenomeno del Bullet Journal

Cos’hanno in comune il generale Patton, la conduttrice televisiva Oprah Winfrey, il fotografo Edward Weston e l’artista Andy Warhol? Pare che tenessero tutti un diario personale. Quello di Frida Kahlo, addirittura, era un diario visuale: una tipologia diversa di opera d’arte attraverso cui la pittrice ha raccontato sé stessa, facendo un po’ da precorritrice alla pratica sempre più diffusa del Bullet Journal.
Lungi dall’essere abilità esclusiva di grandi artisti e menti superiori, comunque, il Bullet Journal è stato creato da Ryder Carroll a New York con l’obiettivo di aiutare chiunque lo desideri a “monitorare il passato, organizzare il presente e pianificare per il futuro”. Per chi è patito dell’organizzazione – o, al contrario, per chi non riesce a tenere traccia di tutti gli impegni e le scadenze, ma anche di obiettivi, desideri e pensieri - questo metodo è l’ideale per pianificare le attività lavorative e le aspirazioni personali, senza doversi adattare a schemi predefiniti e senza rinunciare a personalizzazione e creatività. Come? Attraverso note, disegni, tabelle, stili calligrafici e, nell’era della #tecnologia pervasiva, anche con l’aiuto di diverse app che possono digitalizzare il tutto per portarlo sempre con sé, sul proprio smartphone, fino a mostrare persino l’andamento dei propri stati d’animo nel tempo con grafici e tabelle.

In questo periodo, con più tempo da dedicare da un lato all’introspezione e dall’altro ai social network, abbiamo assistito a una vera e propria rinascita dell’arte del diario, e del bullet journal in particolare, in una commistione tra arte e scrittura, carta e digitale. Ecco perché #wiko, brand franco-cinese di telefonia sempre attento a cogliere le tendenze e i fenomeni del momento, ha interrogato l’influencer #federicasantaroni, nota su Instagram come @feebujo, esperta di Bullet Journal e autrice del libro “Journal Creativo”, per approfondire questo trend e dare dei consigli alla portata di tutti su come e perché iniziare a dedicarsi alla scrittura di un diario.

“Ho iniziato il mio Bullet Journal nel 2016: avevo l'esigenza di organizzare la mia vita in modo libero e senza gli schemi preimpostati forniti dalle agende tradizionali. Mi sono subito trovata bene con il metodo e avendo da sempre un interesse per il disegno e l'arte ho deciso di aggiungerli alle mie pagine. Il disegno botanico è la mia più grande passione, quindi ho deciso di alternare i miei schizzi agli impegni quotidiani: il risultato potete vederlo sul mio profilo Instagram.”

Ecco allora i principali benefici di dedicarsi a quest’arte secondo #wiko e Federica:

È un’attività positiva per mente e spirito.
“Avere un notebook dove poter trascrivere le proprie esigenze e le proprie emozioni è sempre qualcosa di positivo. Tenere un diario per me è essenziale, non riuscirei ad immaginare la mia vita senza. L'aiuto che dà dal punto di vista organizzativo è notevole, permettendo di tenere sotto controllo gli impegni senza bisogno di sveglie, post-it ecc, ma anche dal punto di vista psicologico aiuta parecchio: fa sempre bene trascrivere le proprie sensazioni. Personalmente, quando lo faccio, la penna scivola da sola senza bisogno di troppi pensieri.” (Scrivere un diario, inoltre, pare agevoli il sonno notturno, migliori le capacità di concentrazione e dia maggiore sicurezza in sé stessi, non male eh?)

Coniuga organizzazione e creatività, senza troppe pretese.
“Il Bullet Journal è un metodo di organizzazione perfetto per chi, come me, si sente stretto nei soliti spazi creati dalle agende standard. È un sistema che permette di unire pianificazione e arte, senza sottoporsi a troppe aspettative. Questo è proprio il consiglio che darei a chi volesse iniziare un Bullet Journal: non avere troppe pretese. Il motivo per cui è stato creato è quello di aiutare le persone a gestire al meglio la propria quotidianità, dando sfogo al proprio lato creativo, se lo si possiede. Per trovare ispirazioni, Instagram e Pinterest sono pieni di account dedicati al Bullet Journal: si trovano tantissime idee e suggestioni per la decorazione e l'organizzazione del proprio notebook.”

Permette di condividere le proprie passioni, per essere sempre più “social”.
“I social network hanno influenzato molto l'aumento della creatività negli ultimi anni e poter condividere la propria arte con persone provenienti da tutto il resto del mondo è una cosa, a parer mio, bellissima. Io stessa ho scoperto l'arte del journaling e il metodo del Bullet Journal tramite Internet e i social. L'arte è bella in tutte le sue forme e il mio lavoro si basa sia su quella cartacea sia su quella digitale.”

È alla portata di tutti: più è semplice, meglio funziona.
“Ho notato che sui social piace molto il minimal per quanto riguarda il Bullet Journal. Meglio avere un notebook che sia decorato, ma non troppo e senza troppe varianti cromatiche. La maggior parte delle persone adora layout semplici, adatti ai propri impegni, senza esagerazioni.”
Insomma, se da bambini lo chiudevamo col lucchetto e lo nascondevamo in cameretta per tenerlo al sicuro da occhi indiscreti, oggi lo pubblichiamo sul nostro profilo, e chissà che qualcuno non verrà poi riconosciuto come la nuova Frida Kahlo del bullet journaling!