Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il 3 dicembre del 1992 veniva inviato il primo SMS della storia: un sondaggio di Wiko ne svela utilizzo e percezione oggi
dicembre 01, 2020 - Wiko

Il 3 dicembre del 1992 veniva inviato il primo SMS della storia: un sondaggio di Wiko ne svela utilizzo e percezione oggi

Rimpianto dal 67% perché quando c’era solo lui ci si scriveva di meno, ma ci si vedeva di più, viene ancora utilizzato dal 43% degli utenti

Milano, 1° dicembre 2020 – Sono passate quasi tre decadi dall’invio del primo SMS della storia, eppure oggi i protagonisti assoluti di una vera e propria rivoluzione comunicativa cross generazionale sembrano un ricordo che profuma di vintage, quasi cancellato dall’evoluzione della #tecnologia e dal primato dell’instant messaging. Un ricordo, non semplice nostalgia, di un modo di vivere la socialità profondamente cambiato.

Per celebrare il 28° anniversario dell’invio del primo SMS, che cade il 3 dicembre, Wiko – brand franco-cinese di telefonia – ha lanciato un sondaggio condotto all’interno della sua Instagram Community. I risultati mostrano che per il 67% dei rispondenti gli Short Message Service sono un “bel tuffo nel passato”, eppure nel 2020, il 43% dei rispondenti ne ha inviati più di 10.

Anche la generazione dei Baby Boomers è affezionata agli sms: il 59% afferma di aver ricevuto recentemente almeno un messaggio dai propri nonni. Il restante 41% si affida invece alle più immediate chat.

Consolidiamo una credenza comune: nell’epoca d’oro degli SMS, ci si scriveva sicuramente meno, ma ci si vedeva di più e a confermarlo è l’85% degli intervistati. Quando la temutissima spunta blu non esisteva, se per i più romantici c’era il gusto dell’attesa (43%), il 57% ricorreva agli squilli e la scelta di inviare un MMS piuttosto che un SMS (visto il costo maggiore) era già un segnale che si trattasse di un messaggio per qualcuno o per qualcosa di davvero importante (67%). 

Se però oggi le chat avessero solo 160 caratteri, sarebbe una tragedia per il 59% degli utenti. Cosa avrà fatto cambiare le nostre abitudini nel giro di così “poco” tempo? Tra messaggi vocali, foto, video e messaggi, in effetti, c’è solo l’imbarazzo della scelta e questo non invoglia alla sintesi, soprattutto perché ora non paghiamo più a messaggio e non ci sono differenze a seconda del contenuto che vogliamo inserire!

Forse gli SMS hanno ancora un senso per ricevere promozioni o comunicazioni importanti? Purtroppo no, anche qui si preferisce (62%) un altro canale che permette di avere maggiori dettagli: le email.

Cari SMS, forse un giorno ritornerete in auge, ma nel frattempo grazie per averci accompagnato per tanti anni. 

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