Milano, 6 maggio 2021
Oggi è il World Password Day, una giornata mondiale che ha lo scopo di ricordare l'importanza di proteggere le proprie password ed invitare gli utenti di tutto il mondo a mettere in pratica tutte le misure di sicurezza necessarie per evitare che i criminali informatici possano accedere ad informazioni sensibili sfruttando password non sicure.
Le password non solo ci permettono di fare acquisti, imparare e socializzare online, ma servono soprattutto a proteggerci. Da quando milioni di persone in tutto il mondo a causa della pandemia sono state costrette a passare più tempo a casa e a trascorrere molto più tempo online, la sicurezza dei dati personali è diventata ancora più importante. Secondo uno studio di DoubleVerify, infatti, il tempo giornaliero dedicato al consumo di contenuti online è raddoppiato a livello globale dall'inizio della pandemia COVID-19, da una media di 3 ore e 17 minuti a 6 ore e 59 minuti.
Dal recente sondaggio di #kaspersky, "Consumer appetite versus action: The state of data privacy amid growing digital dependency"1, è emerso che i dispositivi del 31% degli utenti di tutto il mondo hanno subito un’infezione e più della metà (53%) ha dovuto sostenere dei costi come conseguenza.
Un'altra preoccupazione diffusa è la sicurezza della propria vita digitale. Il 28% degli utenti ha subito tentativi di hacking dei propri account online e nel 41% dei casi si trattava degli account di social media. Anche gli account di posta elettronica e i wallet di criptovaluta sono stati oggetto di hacking rispettivamente nel 37% e 31% dei casi.
Nonostante ciò, il 2020 e la pandemia hanno avuto un effetto positivo sulla cyber hygiene degli utenti che hanno cercato di mettere in atto le buone pratiche di un uso corretto e sicuro delle password e hanno aumentato il livello di sicurezza dei loro dispositivi. Secondo il sondaggio di #kaspersky, l'89% di tutti gli intervistati adotta alcune misure di sicurezza informatica tra quelle più comuni, ma efficaci, e le mette in pratica per proteggere la propria privacy e tenere al sicuro le proprie informazioni personali. Mentre il 37% degli utenti usa addirittura le password per bloccare i file per assicurarsi che i propri dati rimangano nelle loro mani.
1 Tra settembre e ottobre 2020 sono stati intervistati 15.070 utenti adulti nei seguenti paesi: Cina, India, Giappone, Stati Uniti, Colombia, Messico, Brasile, Regno Unito, Germania, Francia, Paesi Bassi, Svezia, Italia, Spagna, Repubblica Ceca, Polonia, Russia, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Sudafrica, Vietnam, Indonesia e Australia. L’indagine aveva lo scopo di indagare sulle loro abitudini in tema di privacy online. Agli intervistati è stato chiesto quali dispositivi usassero, in che modo, quali app e servizi personali o di lavoro usassero, le loro abitudini in termini di cybersecurity e gli eventuali incidenti di sicurezza subiti negli ultimi 12 mesi.
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