Secondo il sondaggio #kruk il 40% del campione non protegge i propri dati con password univoche per paura di dimenticarsele: 7 accorgimenti di #kaspersky per evitare brutte sorprese
Le misure adottate per arginare la diffusione del COVID-19 hanno contribuito ad un forte aumento dell’uso dei canali digitali per gestire attività come lo shopping, l’intrattenimento e le proprie finanze come l’internet banking. Oggi le piattaforme di e-commerce o di gestione di servizi e acquisto dei beni, hanno al loro interno opzioni di pagamenti e registrazione dei dati personali e per questo occorre fare più attenzione e adottare regole di buon senso per evitare brutte sorprese.
Nonostante le neo acquisite capacità digitali degli italiani, sono tuttavia in molti a non prestare attenzione a piccoli ‘segnali’ che possono rendere un sito non sicuro, e in altrettanti a non proteggere accuratamente i loro dati sensibili. #kruk, l’esperto del credito, particolarmente ricettivo al tema dell’innovazione digitale e alla protezione dei dati e dei capitali dei propri clienti, ha condotto un sondaggio per scoprire in che modo gli utenti proteggono i loro dati e i pagamenti #online e ha interpellato l’esperto in cybersecurity #kaspersky per stilare una lista di accorgimenti da adottare per proteggersi.
Ormai le mille alternative al vecchio contante sono state sdoganate: tra carte di credito, di debito e prepagate; sistemi di pagamento digitali come Satispay, PayPal, Google Pay o i tradizionali bonifici ma fatti via internet banking, adesso è possibile effettuare qualsiasi transazione con un semplice clic. Secondo il sondaggio di #kruk a seguito di questi lockdown il 54% del campione usa abitualmente i pagamenti digitali al posto delle vecchie banconote ed il 35% ammette che con queste formule di transazione è anche più facile tenere traccia dei pagamenti effettuati nel breve e lungo periodo. Ciò nonostante, il 40% dello stesso campione ammette che fa fatica ad utilizzare password univoche per proteggere conti e dati sensibili perché teme di dimenticarsele. Un dato che non sorprende considerando che uno dei grandi temi che contrastano la conversione dei carrelli di e-shopping è l’autenticazione forte, quella cioè a più passaggi.
Secondo una indagine #kaspersky, l’82% degli italiani è disposto addirittura a condividere i propri dati personali in cambio di grandi sconti online, questo dimostra quanto sia ancora poca la consapevolezza sull’importanza di proteggere i propri dati. In questo scenario, quindi, dove il divario tra la corsa alla digitalizzazione e la presa di coscienza dell’importanza di proteggersi dai cyberattacchi, #kruk ha chiesto a #kaspersky di fare chiarezza sui piccoli accorgimenti da adottare quando si naviga #online, soprattutto nel caso di trasferimenti di denaro.
Al di là di queste sette regole vale naturalmente il buon senso: un’opportunità o offerta troppo bella per essere vera è da guardare con sospetto, soprattutto online!
A proposito di KRUK
Fondato a Breslavia nel 1998, il Gruppo #kruk è quotato sulla Borsa di Varsavia e sul mercato obbligazionario del Warsaw Stock Exchange. Il gruppo è composto da 14 società presenti in sette Paesi e impiega oltre 3.000 persone. Con una quota di mercato del 21 per cento in Polonia e del 38 per cento in Romania, #kruk è leader nel mercato della gestione del credito in Europa Centrale. A fine 2019 il Gruppo può contare su un valore nominale complessivo di circa 17 miliardi di euro in gestione, pari a oltre 8 milioni di clienti.
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