Cookie Consent by Free Privacy Policy website Come sarà il futuro dell'istruzione post Covid-19? Il 53% degli insegnanti pensa che la tecnologia renda l'insegnamento più flessibile
maggio 31, 2021 - Wacom

Come sarà il futuro dell'istruzione post Covid-19? Il 53% degli insegnanti pensa che la tecnologia renda l'insegnamento più flessibile

  • I risultati della survey condotta da #wacom sulla didattica a distanza mostrano in che modo insegnanti e studenti hanno affrontato il passaggio dalle lezioni in presenza a quelle online
  • Nonostante i vantaggi della digitalizzazione, il 55% degli intervistati europei crede che la scrittura manuale, che prevede l'utilizzo della penna, sia utile per l'apprendimento.

Con l'avvento della pandemia abbiamo imparato a lavorare da remoto... E anche a studiare. Per esplorare le sfide derivanti dal nuovo modo di insegnare e per conoscere le soluzioni digitali che sono state implementate a supporto della didattica da remoto in Europa Wacom, azienda tecnologica specializzata in pen tablet, display interattivi e penne digitali, ha condotto uno *sondaggio tra gli insegnanti di scuole e università per condividere un piccolo spaccato dell'opinione pubblica sul tema della didattica a distanza.  

Il 59% degli insegnanti ha dichiarato di essere passato interamente alle lezioni online dall'inizio della pandemia, mentre il 37% ha applicato un metodo ibrido e solo il 16% è rimasto fisicamente in classe. Di fronte a questa situazione, in cui l'istruzione online è diventata la principale forma di insegnamento, molte scuole hanno dovuto adattarsi e preparare adeguatamente gli insegnanti anche se a livello europeo solo il 33% degli intervistati ha dichiarato di aver ricevuto attrezzature per insegnare online. 

Le principali sfide dell'insegnamento: partecipazione e concentrazione degli studenti  

Nella survey #wacom ha chiesto agli intervistati quanto è stato difficile adattarsi all'insegnamento digitale e solo il 56% degli insegnanti ha dichiarato che è stato difficile adattarsi alla nuova modalità di insegnamento e lo stesso vale per i propri alunni (42% ritiene che sia stato difficile per i propri alunni).  

Tra le principali sfide dell'insegnamento online, spiccano la partecipazione della classe, l'attenzione degli studenti e la mancanza di interazione: Il 62% ha trovato la partecipazione impegnativa o molto impegnativa, il 65% ha riscontrato difficoltà o molte difficoltà nell'attirare l'attenzione degli alunni e il 93% ha dichiarato che ciò che manca di più nella didattica online è l'interazione personale.  

Altre difficoltà sono rappresentate dalla revisione dei metodi di insegnamento (59%) e dalla reperibilità degli strumenti tecnologici (57%) che vengono visti come un'opportunità dagli insegnanti. 

Strumenti digitali in classe: #computer e tablet al posto di quaderni e lavagne  

Il cambiamento radicale dall'insegnamento faccia a faccia a quello ibrido o online ha comportato anche la sostituzione di lavagne, quaderni e penne con strumenti digitali. I dispositivi più utilizzati a livello europeo dal personale docente per insegnare sono, al primo posto, #computer Windows e laptop (69%), seguiti da smartphone (24%) e iPad (19%) Inoltre, il 10% ha utilizzato penne digitali e il 7% ha utilizzato pen tablet. In termini di software, i preferiti sono le piattaforme per riunioni online (77%) e la creazione di presentazioni (67%), seguiti da programmi di creazione contenuti come Word, (65%), di editing di PDF (55%) e programmi per lavagne virtuali (38%).  

Anche gli studenti hanno dovuto acquisire strumenti digitali per poter seguire virtualmente le lezioni da casa, ma secondo l'80% degli insegnanti tutti o quasi tutti gli studenti avevano l'attrezzatura necessaria per connettersi alle lezioni online. Per quanto riguarda i dispositivi più utilizzati dagli studenti, ha predominato l'uso di personal #computer e smartphone e in misura minore di dispositivi della #scuola stessa che alcuni studenti hanno potuto portare a casa per lavorare.  

Il futuro dell'istruzione è nella digitalizzazione, ma la scrittura a mano rimane fondamentale  

Il 56% degli insegnanti ha iniziato a insegnare online per la prima volta con l'avvento della pandemia, poiché fino ad allora non era stato considerato come una possibilità dalla maggior parte delle scuole. Il futuro potrebbe essere diverso e a pensarlo sono circa più della metà degli intervistati. I risultati per l'Italia, che rappresentano una parte inferiore rispetto agli altri paesi europei, sono in linea con le percentuali dell'Europa.  

L'uso costante degli strumenti digitali durante tutti questi mesi tuttavia ha portato a un abbandono della scrittura manuale. In molti infatti hanno preso appunti esclusivamente con il #computer durante le lezioni o hanno eseguito i compiti su documenti online. Secondo i dati della survey condotta da #wacom, gli studenti hanno per lo più svolto i compiti utilizzando la tastiera del pc (73%) e più di un terzo (36%) degli intervistati ha dichiarato di aver utilizzato una penna digitale.  

È possibile che in futuro la scrittura a mano cada in disuso nel mondo dell'istruzione con l'avanzare della digitalizzazione? Gli insegnanti, in generale, credono che l'uso della penna e la scrittura a mano siano importanti nell'istruzione a prescindere dalla digitalizzazione, soprattutto per consentire agli studenti di imparare (il 55% crede che sia importante o molto importante), ai docenti di insegnare (54%) e come strumento di supporto ai tool digitali (53%). Inoltre, quasi la metà degli intervistati crede che sia importante anche per esprimersi (44%).  

"Alcuni studi dimostrano che scrivere a mano consente una migliore organizzazione del pensiero e una maggiore capacità di generare nuove idee. La penna è sempre stata lo strumento essenziale per l'insegnamento e l'apprendimento visivo", spiega Faik Karaoglu, Executive Vice President, #wacom Branded Business. E aggiunge: "Crediamo che l'uso della penna sia essenziale nell'istruzione e che le penne digitali siano un ottimo strumento perché integrano il meglio dei due mondi: i vantaggi del digitale e le virtù dell'analogico."