Cookie Consent by Free Privacy Policy website Deloitte: il Covid-19 ha accelerato la trasformazione delle aziende in Italia. Circa una su quattro ha puntato su digitalizzazione e sostenibilità per adattarsi alla pandemia
giugno 23, 2021 - Deloitte

Deloitte: il Covid-19 ha accelerato la trasformazione delle aziende in Italia. Circa una su quattro ha puntato su digitalizzazione e sostenibilità per adattarsi alla pandemia

Un'indagine globale di #deloitte fotografa l'impatto della pandemia sulle aziende private. Anche in Italia è iniziata la corsa per adeguarsi al nuovo contesto e il 29% è già a caccia di nuove risorse e talenti. Digitalizzazione e #sostenibilita i pilastri per ripartire nello scenario post-Covid

L'impatto della pandemia da Covid-19 ha impresso un'accelerazione sulle priorità delle aziende Private italiane che si trovano in un percorso di trasformazione non solo sul fronte della digitalizzazione (53%), ma anche per quanto riguarda valori e mission aziendale (57%), nonché #sostenibilita e impatto ambientale (56%). È questa una delle principali evidenze che emergono dall'indagine compiuta da #deloitte Private su 2.750 leader di aziende Private di medie dimensioni nel mondo, tra cui 150 in Italia.

«La maggior parte delle aziende italiane intervistate si sta adeguando al nuovo contesto disegnato dalla pandemia aumentando gli sforzi per trasformare e far evolvere la propria azienda ed essere più competitiva nel nuovo scenario post-pandemico», dichiara Ernesto Lanzillo, Private Leader di #deloitte Italia. «Questo è un segnale molto positivo per tutta la nostra economia, perché significa che, nonostante l'incertezza del momento, le aspettative dei leader italiani intervistati sono positive per il #futuro a breve termine. Infatti, guardando ai prossimi 12 mesi, i leader aziendali italiani, in linea con il trend globale, prevedono un incremento della produttività (58%) e dei profitti (47%)», spiega Lanzillo.

Per quanto riguarda il risvolto occupazionale, le imprese italiane intervistate risultano intenzionate a incrementare il numero dei propri collaboratori: quasi un terzo intende coinvolgere nuove risorse con formule di collaborazione anche freelance (29%) mentre l'11% ha pianificato assunzioni a tempo pieno, trasversalmente in tutte le aree aziendali. Solo il 15% dichiara che acquisirà i talenti per specifiche competenze. Per la maggioranza dei leader di impresa italiani (64%) la trasformazione del paradigma del lavoro sarà uno degli elementi cardine per aumentare la resilienza della propria impresa. Come dimostrano i dati, infatti, sono soprattutto le aziende a più alta resilienza ad aver risposto positivamente (73%) all'intenzione di coinvolgere nuovi talenti rispetto a quelle a bassa resilienza (45%).
 

Affrontare le crisi puntando sulla resilienza 

L'indagine di #deloitte Private ha analizzato il livello di resilienza delle imprese valutando sette priorità operative (tecnologia, strategia, operation, crescita, capitale, lavoro, impatto sociale e ambientale).
Utilizzando questo mix di indicatori che definisce ad alta, media e bassa resilienza le aziende - le quali rispetto a questi sette parametri si sono auto-valutate posizionandosi su un range che va da 7 a 35 - in Italiale aziende che possono essere definitive a elevata resilienza sono il 31%, a media resilienza il 59% e solo un restante 10% risulta essere a bassa resilienza. Tecnologia (73%)crescita (69%) operation (68%) sono le tre priorità ritenute imprescindibili dalle aziende stesse per potersi dichiarare resilienti. Al momento, solo una quota ristretta di imprese ha già finalizzato o pienamente implementato azioni per strutturarsi al meglio rispetto a tali priorità, (15% per la #tecnologia, 7% per la crescita e per le operation), tuttavia la maggior parte delle imprese dichiara di aver già intrapreso un percorso di implementazione oppure si trova a metà della fase di trasformazione.

I rischi per il futuro

Non solo prospettive di crescita, ma anche percezione di rischi per il proprio #futuro. Sia a livello globale che italiano, le imprese temono che la pandemia possa avere un impatto negativo sul mercato (42% breve periodo e 33% lungo periodo) e sulle operation (32% breve periodo e 27% lungo periodo). 

I rischi connessi alla pandemia risultano una fonte di preoccupazione per le aziende: la principale soluzione che le aziende in ogni area geografica individuano è quella di affidarsi a provvedimenti emanati dagli stati a sostegno dell'economia, intesi come lo strumento più efficace per compensare le perdite causate dalla pandemia e necessario per facilitare la crescita e favorire il rilancio dell'economia; tale soluzione è così percepita anche dal 30% delle aziende italiane intervistate e questo sottolinea come, guardando al contesto europeo, sia fondamentale per il tessuto imprenditoriale il ricorso ai fondi del Next Generation EU per il rilancio dell'economia. 

Maggiori informazioni nel comunicato stampa da scaricare