Cookie Consent by Free Privacy Policy website Da "noob" a "ban", da "viral" a "troll". Come possono i genitori interpretare il linguaggio dei propri figli?
maggio 19, 2022 - Babbel

Da "noob" a "ban", da "viral" a "troll". Come possono i genitori interpretare il linguaggio dei propri figli?

In occasione della #giornatamondialedeigenitori, #babbel fornisce un #glossario dei termini legati ai videogiochi e ai #social media per migliorare la comprensione e il dialogo tra generazioni

Il rapporto tra genitori e figli può essere difficile, soprattutto da un punto di vista della comunicazione. La barriera linguistica che talvolta divide adulti e giovanissimi può rappresentare un ostacolo apparentemente insormontabile senza i giusti mezzi per affrontarlo. Soprattutto al giorno d’oggi, quando con il rapido sviluppo del gaming e i cambiamenti nei #social network, il divario generazionale è ancora più evidente.

Per questo, in occasione della Giornata Mondiale dei Genitori, che si celebra il 1° giugno, Babbel - azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su #app - intende supportare i #genitori d’Italia nella comprensione e nel dialogo con i propri #figli attraverso un un focus sui termini legati ai videogiochi e ai #social media più utilizzati dai giovani #online e nella quotidianità.

Proprio una buona comprensione del linguaggio in questi ambiti può aiutare i #genitori a decifrare situazioni di pericolo o semplicemente problematiche e offrire il proprio appoggio ai #figli.

“Da sempre, il linguaggio rappresenta una caratteristica generazionale distintiva e viene influenzato da fattori sociali e culturali. Oggi più che mai, lo slang dei giovani tende a essere molto legato al mondo del #web, in tutte le sue sfaccettature. Se non si ha dimestichezza con le espressioni di ultima generazione, queste possono sembrare una sorta di linguaggio in codice, soprattutto per i #genitori. Di fronte a questa situazione è importante non irrigidirsi e cercare di immedesimarsi e comprendere i propri #figli, anche attraverso il vocabolario tipico della generazione, affrontando quindi le potenziali difficoltà di dialogo con pazienza e apertura”, commenta Gianluca Pedrotti, esperto di comunicazione interculturale ed editor del team linguistico di #babbel.

"Il dialogo tra #genitori e #figli adolescenti è sempre stato delicato, ma in questa epoca storica sembra soffrire più del solito di differenze più ampie e divergenti in termini di contesto. Il consiglio che mi sento di dare ai #genitori è di impegnarsi particolarmente nell'ascolto e nell'astenersi da qualsiasi forma di giudizio prima di aver compreso bene la situazione. Spesso i #figli chiudono il dialogo perché si sentono non compresi o, appunto, peggio, etichettati frettolosamente. Ai #genitori oggi è richiesto uno sforzo maggiore di empatia, accoglimento e accettazione di bisogni legati all'età ma soprattutto al mondo esterno che cambia sempre più velocemente. Educare è un compito di guida e accompagnamento che richiede tempo e il bene dell'altro: solo così è possibile intervenire in caso di pericolo, commenta Ilaria Merici, psicologa e psicoterapeuta dello Studio Porta Nuova a Milano.

Tutto quello che c’è da sapere sul mondo del #gaming e i giochi del momento

  • Cheat: dall’inglese “barare”. Il “cheater” è una persona che imbroglia all'interno di un gioco ricorrendo a software o trucchi illeciti per manomettere il gioco ed ottenere vantaggi su altri giocatori. Questo termine è entrato anche nel linguaggio comune per identificare, appunto, un impostore.
  • Noob: è una riscrittura del termine “newbie”, cioè neofita, principiante. È utilizzato spesso con valenza dispregiativa per etichettare un giocatore alle prime armi, che è inesperto delle dinamiche e delle tecniche di gioco. Altri modi di utilizzare il termine sono Niubbo o nabbo, ovvero “novellino”.
  • RPG: è l’acronimo di “Role Play Game” e indica i giochi di ruolo. In Italia si usa anche la sigla GDR (“Giochi Di Ruolo”). Si tratta di un gioco dove i giocatori assumono il ruolo di uno o più personaggi e, tramite la conversazione e lo scambio, creano uno spazio immaginato, dove avvengono fatti ed eventi fittizi, in un’ambientazione narrativa che può ispirarsi a un romanzo, a un film o a un'altra fonte creativa, storica, realistica come nella vita reale o di pura invenzione.

  • Spawnare: nei videogames, indica quello che accade quando un personaggio viene generato in un determinato punto del gioco, solitamente dopo essere stato eliminato. Il respawn consiste nella riapparizione di un personaggio o di un nemico dopo la sua morte o distruzione.

A che cosa giocano i ragazzi di oggi? Spesso i giochi in voga del momento vengono denominati con degli acronimi e ciò rende più complessa la comprensione da parte degli adulti.

  • COD: Call of Duty è tra le saghe videoludiche più celebri di sempre. Si gioca principalmente in prima persona nei panni di un soldato armato e include diverse missioni da portare a termine.

  • GTA: Grand Theft Auto è una serie di videogiochi action-adventure. Il giocatore controlla un fuorilegge e la sua ascesa nella criminalità organizzata. L'espressione “Grand Theft Auto” è infatti diffusa negli Stati Uniti d'America per indicare il furto aggravato di veicoli.

  • Fort: abbreviazione di Fortnite, un gioco di battaglia reale free-to-play con numerose modalità per ogni tipo di giocatore, tra cui Salva il mondo, Modalità creativa e Battaglia reale.

  • Biohazard (バイオハザード): si tratta del nome giapponese di Resident Evil (anche abbreviato con l’acronimo “RE”), una serie di videogiochi survival horror che include film live action, film di animazione, fumetti, libri, drammi audio e merchandising. La storia segue focolai di zombi e altri mostri generati da esperimenti sfuggiti al controllo.

Da troll a going viral: come districarsi tra i termini più utilizzati dalle nuove generazioni

  • Ban: con il termine “ban” ci si riferisce al meccanismo attraverso il quale a un giocatore viene impedito di accedere ai server permanentemente o per uno specifico lasso di tempo dopo aver compiuto un’azione considerata scorretta. Si può essere “bannati” anche sui #social media. Anche in questo caso, a seguito di un comportamento considerato inappropriato dalla policy della piattaforma.
  • Going viral: letteralmente “andare virali”, significa che un contenuto creato e condiviso #online si è diffuso rapidamente e ha raggiunto milioni di persone. I video virali possono trasformare le persone in celebrità di #internet in pochissimo tempo ed è una pratica molto frequente sui #social network, soprattutto TikTok.
  • Hate: dall’inglese “odiare”. Ricevere “hate” #online significa ricevere critiche aggressive, insulti o, nella peggiore delle ipotesi, minacce da parte di altri utenti del #web sotto forma di commenti o messaggi privati. Questo genere di commenti negativi possono rappresentare una fonte di forte disagio in chi li riceve, soprattutto se giovanissimi.
  • Troll: nel gergo di #internet è utente di una comunità virtuale, solitamente anonimo, che intralcia il normale svolgimento di una discussione inviando messaggi provocatori, irritanti o fuori tema.
  • Screenshottare: deriva dalla parola inglese “screenshot” (composta da “screen” che significa “schermo” e “shot”, “scatto fotografico”). Indica l’atto di fotografare, mediante l’utilizzo di un comando, ciò che viene visualizzato sullo schermo di un telefono, di un monitor, di un televisore o di un qualunque dispositivo video. In lingua italiana può essere tradotto come “fermo-immagine” o “foto dello schermo”.

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