Cookie Consent by Free Privacy Policy website Il lavoro dei sogni esiste o è solo un'utopia? Risponde l'Osservatorio di Glickon
settembre 25, 2023 - Glickon

Il lavoro dei sogni esiste o è solo un'utopia? Risponde l'Osservatorio di Glickon

Per l'83% dei lavoratori coinvolti sì, per 4 su 5 l'attuale posizione lavorativa non rispecchia quel sogno lavorativo nel cassetto che avevano da bambini, ma c'è ancora speranza e voglia di realizzarlo. Gli over 50 tra i più sognatori.

Milano, 25 settembre 2023 – In occasione della Giornata Mondiale dei Sogni che si celebra ogni 25 settembre Glickon, leader nel mercato software dell'HR tech per le sue innovative soluzioni di #people Experience e #people Analytics, ha voluto scoprire attraverso il suo Osservatorio se il lavoro dei sogni esiste davvero e se c'è ancora tempo e voglia di averne uno lavorativo nel cassetto.

Secondo quanto emerso, sognare è ancora fondamentale per oltre il 90% degli intervistati. Il lavoro dei sogni esiste e non è un'utopia per l'83%: più del 60% dichiara infatti di impegnarsi ogni giorno per trovarlo o realizzarlo perché quel sogno lavorativo che avevamo nel cassetto da piccoli non è ancora realtà per 4 persone su 5. E c'è ancora speranza per non arrendersi. Lo sanno bene gli over 50, che rispetto a GenZ e Millennial, si sono rivelati essere i più sognatori.

Realizzare il proprio talento non ha quindi limiti e per oltre 1 lavoratore su 3 è più di un sogno: è una priorità che può spingere anche a cambiare vita e quindi lavoro. Infatti, oltre l'80% del campione ha pensato di lasciare la propria posizione lavorativa per inseguire un'aspirazione. C'è chi si sente felice e appagato per esserci riuscito (17%), chi se ne pente (7%) e chi, con rammarico, ammette di non aver mai avuto il coraggio di andare fino in fondo (60%). Bisogna infatti tenere a mente che fare il lavoro dei sogni può comportare un rovescio della medaglia: rinunce, sacrifici e spesso incertezze anche economiche. Nonostante ciò, il 77% accetterebbe comunque di correrne i rischi.

Il quadro che si delinea va dunque contestualizzato considerando i mutamenti e le complessità a cui oggi il mercato del lavoro è soggetto. Grandi fenomeni sociali, culturali ed economici ne stanno ridisegnando le priorità, facendo emergere nuove esigenze e desideri dei lavoratori. Non è quindi un caso che oltre il 70% ha affermato di aver fatto incubi riconducibili al proprio lavoro. Un dato di cui tener conto per riflettere sull'importanza della sostenibilità umana, delle relazioni e di una corretta distribuzione dei workload all'interno delle aziende. Relazioni positive e sostenibili possono infatti contribuire alla realizzazione dei sogni: il 60% sostiene di esser riuscito a realizzare un proprio sogno lavorativo proprio grazie all'aiuto di un collega o di un superiore.  

Per le generazioni che si stanno approcciando al mondo del lavoro, come la GenZ, e per chi ha all'attivo già qualche anno di esperienza, come i Millennial, qual è la prima caratteristica che renderebbe un lavoro quello dei sogni? Per quasi un terzo del campione è l'organizzazione del lavoro per obiettivi e la libera gestione del tempo e delle vacanze. Dunque, un chiaro cambio di paradigma rispetto ai modelli lavorativi del passato e a cui le aziende devono prestare la giusta attenzione per essere attrattive.

"Siamo ispirati dalle nostre relazioni e guidati dalle nostre passioni, motore propulsivo dei nostri sogni. Le aziende che vogliono guardare al futuro oggi hanno a disposizione strumenti raffinati di ascolto della popolazione aziendale, che permettono di realizzare il talento e intraprendere azioni concrete. È questo il cambiamento sostenibile del nostro tempo. Se puoi sognarlo, il cambiamento, puoi agirlo"  commenta Carlo Rinaldi, Chief Marketing Officer di Glickon.

Quindi, #glickon, come aiuta nel concreto le persone e le organizzazioni a realizzare il talento e i propri sogni? Facendo leva sulla raccolta e sull'analisi dei dati attivi (feedback qualitativi, survey ONA Organizational Network Analysis, survey di engagement, etc) e passivi (collegamento a e-mail, calendari, ecc.) per ascoltare la voce della popolazione aziendale, sbloccarne tutto il potenziale, misurarne l'engagement e i carichi di lavoro grazie a strumenti di Talent Intelligence con cui HR e business leader potranno intraprendere decisioni informate, oggettive e azioni concrete a vantaggio delle persone e degli obiettivi aziendali.

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