Dal Peng sha cinese al Three cheers inglese fino alle etichette da rispettare nel mondo del lavoro per non incorrere in malintesi
Fare un complimento potrebbe sembrare insignificante o scontato in determinati contesti, tuttavia una lode genuina può avere un effetto potente sulla persona che la riceve. Per questo, ogni Paese e ogni lingua presenta affermazioni e sfumature caratteristiche della cultura di riferimento, alle quali è bene prestare particolare attenzione per capirsi reciprocamente e non incorrere in malintesi.
In occasione della Giornata Mondiale del Complimento, che si celebrerà il 1° marzo, Babbel, azienda per l’apprendimento delle lingue che offre lezioni live e su #app, ha creato un vademecum di curiosità ed espressioni uniche usate nel mondo per esprimere complimenti in diversi ambiti, dai successi personali al lavoro.
“È noto che le lingue differiscono notevolmente l'una dall'altra nei modelli e nelle norme di interazione. Parlare una lingua straniera implica non solo conoscerne il vocabolario e la grammatica, ma anche la cultura, la storia e i valori sociali. Senza queste conoscenze infatti si possono facilmente creare incomprensioni. Per esempio un complimento espresso con le migliori intenzioni può essere preso nel modo sbagliato a seconda dei diversi background culturali. Le competenze e la comunicazione interculturale sono quindi essenziali per creare comprensione reciproca. Per questo i nostri contenuti educativi includono sempre elementi e aneddoti culturali" afferma Rita Santoyo Venegas, dottoressa in filosofia ed esperta di didattica di Babbel.
Connotazioni culturali e successi personali
Le lodi sono socialmente corrette se mantenute adeguate al contesto e alla cultura di appartenenza. Ciò significa che anche quando si conosce personalmente una persona, è bene prestare attenzione alle espressioni utilizzate.
Un’ultima buona norma per complimentarsi con amici e parenti è quella di individuare una motivazione chiara. Soprattutto in lingua inglese, il termine “because”, letteralmente “perché”, è una parola molto potente perché precede sempre un punto di prova. Significa che la persona che si sta complimentando sta sostenendo ciò che ha da dire con specifiche e ciò lo rende più credibile.
Complimentarsi sul lavoro
Il dare e ricevere complimenti è un chiaro esempio di “leadership gentile” e di dimostrazione di gratitudine e apprezzamento verso i dipendenti e colleghi. I feedback e gli incoraggiamenti motivazionali sono un elemento fondamentale per instaurare un rapporto di fiducia reciproca. Ma il modo per complimentarsi efficacemente dipende fortemente dalle dinamiche linguistiche e culturali coinvolte.
Anche il modo di rispondere a un complimento dovrebbe essere appropriato al contesto. Una cosa che accomuna tutte le lingue europee, infatti, sono le espressioni graduali per accogliere un complimento, in base al rapporto che si è instaurato o si intende instaurare con una persona. Le reazioni possono variare dal semplice contatto visivo e sorriso a risposte più complesse come “Grazie per il feedback, mi rende felice. Questa è la prima volta che gestisco un progetto così importante, è stata una grande sfida”. Si tratta del modo più assertivo di rispondere e il più ricco di “intelligenza relazionale”.
Complimenti “silenziosi”
Quanto dovrebbe essere esplicito il complimento? Un perfetto esempio in questo caso è la differenza tra Stati Uniti e Germania. Nonostante le innumerevoli sfumature della cultura americana del complimento, in Germania è molto più semplice cavarsela senza complimentarsi. Per i tedeschi infatti, il silenzio viene interpretato come lode.
E ancora, in India, l'espressione in hindi è “धन्यवाद” (pronunciata “dhanyavaad”) esprime un profondo grado di tacita gratitudine nelle relazioni interpersonali tipico della lingua. In molte relazioni dire “grazie” è considerato inappropriato in alcuni Paesi del sud e sudest asiatico perché introduce un senso di formalità che toglie l'intimità della relazione. Nelle occasioni in cui viene espressa gratitudine, ovvero in situazioni in cui il gesto va al di là delle normali aspettative di una relazione, si dice con grande solennità, con contatto visivo e con le mani al centro del cuore in posizione namaste.
Infine, secondo la logica comune dell’etichetta giapponese, quando qualcuno fa un complimento la migliore risposta è: “Sonna koto arimasen”, molto diverso dal modo standard per dire “grazie” ovvero “arigatou gozaimasu”. Questo perché “sonna koto arimasen” significa “non è vero” o “niente affatto”. L'umiltà è sempre stata vista come una virtù nella società giapponese e quindi i modi classici impongono che la lode sia qualcosa da evitare, per non sembrare orgogliosi o eccessivamente desiderosi di cercare complimenti.
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